




La Forra di Vajo Borago, il Canyon Millenario
Novità
∙
Provincia di VeronaEvento organizzato da Meeters
Cosa faremo
Straordinario e segreto esempio del lavorio millenario dell’acqua sulla roccia, La Val Borago è stata letteralmente incisa come un canyon ad andamento nord-sud.
Il nome “Borago” deriva dal greco “botros” che significa forra; nel fondo del vajo, particolarmente celato ed incassato tra il fitto del bosco e gli incavi rocciosi e straordinariamente umido e fresco anche in estate per il sole che penetra a fatica, si hanno singolari fenomeni di inversione termica ed è proprio per questo che vi possiamo trovare organismi vegetali unici: felci, pungitopo, muschi vari e non solo.
Con un po’ di fortuna è possibile anche incontrare anfibi rari proprio laddove si incontrano pulite acque di risorgiva: il Tritone punteggiato, la Salamandra pezzata), il Rospo comune e la Rana agile.
La nostra avventura, si svolgerà completamente all'interno del SIC (Sito di Interesse Naturalistico) IT3210012 / Borago-Galina.
Si comincerà dall’inizio della Val Borago, dove termina il sentiero europeo E5: si percorrerà un tratto di asfalto, tenendo alla nostra destra i rimasugli di vecchie cave, e poi su in alto per raggiungere la grottona della Calzarega.
Si arriverà alla Contrada Borago, dove si abbandonerà l’asfalto e si proseguirà diritti per sterrato fino a che, in prossimità di una curva verso destra non troveremo il sentiero che ci condurrà fino a Montecchio.
Lo si seguirà per tutta la lunghezza del Vajo Borago, camminando sul greto del torrente e passando attraverso varie formazioni di origine geologica.
Giunti in prossimità di un’enorme camera scavata dall’erosione dell’acqua, dopo 4 km circa, una scala metallica breve ma emozionante ci permetterà di “scavalcare” la cascata.
Si saliranno, con attenzione, le tre rampe aeree della scaletta sulla nostra sinistra, per poi continuare ancora a gradoni nel bosco fino ad arrivare al cosidetto Romitorio, dove si incontreranno antichi terrazzamenti.
Il sentiero diventerà infine ampio e, percorrendolo in discesa, si potranno osservare le contrade poste sul versante opposto: Costangrande, Canova, Scalucce, Monte Mezzano e la zona della Cola.
Infine si piegherà nel bosco all’ombra di uno splendido uliveto per poi seguire uno stradello che lo solca e che conduce presso l’agriturismo Altobello; da qui in prossimità di un capitello si prenderà l’ampio sterrato verso sud.
Si seguirà infine l’ampio e panoramico sentiero segnato ritornando al punto di partenza, per giungere alla conclusione di un’emozionante avventura.
ATTENZIONE CHI SOFFRE DI VERTIGINE POTREBBE PATIRE
Per qualsiasi comunicazione relativa a modifiche o annullamenti ti avviseremo tramite SMS al numero che hai inserito in fase di prenotazione all’evento.
Il nome “Borago” deriva dal greco “botros” che significa forra; nel fondo del vajo, particolarmente celato ed incassato tra il fitto del bosco e gli incavi rocciosi e straordinariamente umido e fresco anche in estate per il sole che penetra a fatica, si hanno singolari fenomeni di inversione termica ed è proprio per questo che vi possiamo trovare organismi vegetali unici: felci, pungitopo, muschi vari e non solo.
Con un po’ di fortuna è possibile anche incontrare anfibi rari proprio laddove si incontrano pulite acque di risorgiva: il Tritone punteggiato, la Salamandra pezzata), il Rospo comune e la Rana agile.
La nostra avventura, si svolgerà completamente all'interno del SIC (Sito di Interesse Naturalistico) IT3210012 / Borago-Galina.
Si comincerà dall’inizio della Val Borago, dove termina il sentiero europeo E5: si percorrerà un tratto di asfalto, tenendo alla nostra destra i rimasugli di vecchie cave, e poi su in alto per raggiungere la grottona della Calzarega.
Si arriverà alla Contrada Borago, dove si abbandonerà l’asfalto e si proseguirà diritti per sterrato fino a che, in prossimità di una curva verso destra non troveremo il sentiero che ci condurrà fino a Montecchio.
Lo si seguirà per tutta la lunghezza del Vajo Borago, camminando sul greto del torrente e passando attraverso varie formazioni di origine geologica.
Giunti in prossimità di un’enorme camera scavata dall’erosione dell’acqua, dopo 4 km circa, una scala metallica breve ma emozionante ci permetterà di “scavalcare” la cascata.
Si saliranno, con attenzione, le tre rampe aeree della scaletta sulla nostra sinistra, per poi continuare ancora a gradoni nel bosco fino ad arrivare al cosidetto Romitorio, dove si incontreranno antichi terrazzamenti.
Il sentiero diventerà infine ampio e, percorrendolo in discesa, si potranno osservare le contrade poste sul versante opposto: Costangrande, Canova, Scalucce, Monte Mezzano e la zona della Cola.
Infine si piegherà nel bosco all’ombra di uno splendido uliveto per poi seguire uno stradello che lo solca e che conduce presso l’agriturismo Altobello; da qui in prossimità di un capitello si prenderà l’ampio sterrato verso sud.
Si seguirà infine l’ampio e panoramico sentiero segnato ritornando al punto di partenza, per giungere alla conclusione di un’emozionante avventura.
ATTENZIONE CHI SOFFRE DI VERTIGINE POTREBBE PATIRE
Per qualsiasi comunicazione relativa a modifiche o annullamenti ti avviseremo tramite SMS al numero che hai inserito in fase di prenotazione all’evento.
Straordinario e segreto esempio del lavorio millenario dell’acqua sulla roccia, La Val Borago è stata letteralmente incisa come un canyon ad andamento nord-sud.
Il nome “Borago” deriva dal greco “botros” che significa forra; nel fondo del vajo, particolarmente celato ed incassato tra il fitto del bosco e gli incavi rocciosi e straordinariamente umido e fresco anche in estate per il sole che penetra a fatica, si hanno singolari fenomeni di inversione termica ed è proprio per questo che vi possiamo trovare organismi vegetali unici: felci, pungitopo, muschi vari e non solo.
Con un po’ di fortuna è possibile anche incontrare anfibi rari proprio laddove si incontrano pulite acque di risorgiva: il Tritone punteggiato, la Salamandra pezzata), il Rospo comune e la Rana agile.
La nostra avventura, si svolgerà completamente all'interno del SIC (Sito di Interesse Naturalistico) IT3210012 / Borago-Galina.
Si comincerà dall’inizio della Val Borago, dove termina il sentiero europeo E5: si percorrerà un tratto di asfalto, tenendo alla nostra destra i rimasugli di vecchie cave, e poi su in alto per raggiungere la grottona della Calzarega.
Si arriverà alla Contrada Borago, dove si abbandonerà l’asfalto e si proseguirà diritti per sterrato fino a che, in prossimità di una curva verso destra non troveremo il sentiero che ci condurrà fino a Montecchio.
Lo si seguirà per tutta la lunghezza del Vajo Borago, camminando sul greto del torrente e passando attraverso varie formazioni di origine geologica.
Giunti in prossimità di un’enorme camera scavata dall’erosione dell’acqua, dopo 4 km circa, una scala metallica breve ma emozionante ci permetterà di “scavalcare” la cascata.
Si saliranno, con attenzione, le tre rampe aeree della scaletta sulla nostra sinistra, per poi continuare ancora a gradoni nel bosco fino ad arrivare al cosidetto Romitorio, dove si incontreranno antichi terrazzamenti.
Il sentiero diventerà infine ampio e, percorrendolo in discesa, si potranno osservare le contrade poste sul versante opposto: Costangrande, Canova, Scalucce, Monte Mezzano e la zona della Cola.
Infine si piegherà nel bosco all’ombra di uno splendido uliveto per poi seguire uno stradello che lo solca e che conduce presso l’agriturismo Altobello; da qui in prossimità di un capitello si prenderà l’ampio sterrato verso sud.
Si seguirà infine l’ampio e panoramico sentiero segnato ritornando al punto di partenza, per giungere alla conclusione di un’emozionante avventura.
ATTENZIONE CHI SOFFRE DI VERTIGINE POTREBBE PATIRE
Per qualsiasi comunicazione relativa a modifiche o annullamenti ti avviseremo tramite SMS al numero che hai inserito in fase di prenotazione all’evento.
Il nome “Borago” deriva dal greco “botros” che significa forra; nel fondo del vajo, particolarmente celato ed incassato tra il fitto del bosco e gli incavi rocciosi e straordinariamente umido e fresco anche in estate per il sole che penetra a fatica, si hanno singolari fenomeni di inversione termica ed è proprio per questo che vi possiamo trovare organismi vegetali unici: felci, pungitopo, muschi vari e non solo.
Con un po’ di fortuna è possibile anche incontrare anfibi rari proprio laddove si incontrano pulite acque di risorgiva: il Tritone punteggiato, la Salamandra pezzata), il Rospo comune e la Rana agile.
La nostra avventura, si svolgerà completamente all'interno del SIC (Sito di Interesse Naturalistico) IT3210012 / Borago-Galina.
Si comincerà dall’inizio della Val Borago, dove termina il sentiero europeo E5: si percorrerà un tratto di asfalto, tenendo alla nostra destra i rimasugli di vecchie cave, e poi su in alto per raggiungere la grottona della Calzarega.
Si arriverà alla Contrada Borago, dove si abbandonerà l’asfalto e si proseguirà diritti per sterrato fino a che, in prossimità di una curva verso destra non troveremo il sentiero che ci condurrà fino a Montecchio.
Lo si seguirà per tutta la lunghezza del Vajo Borago, camminando sul greto del torrente e passando attraverso varie formazioni di origine geologica.
Giunti in prossimità di un’enorme camera scavata dall’erosione dell’acqua, dopo 4 km circa, una scala metallica breve ma emozionante ci permetterà di “scavalcare” la cascata.
Si saliranno, con attenzione, le tre rampe aeree della scaletta sulla nostra sinistra, per poi continuare ancora a gradoni nel bosco fino ad arrivare al cosidetto Romitorio, dove si incontreranno antichi terrazzamenti.
Il sentiero diventerà infine ampio e, percorrendolo in discesa, si potranno osservare le contrade poste sul versante opposto: Costangrande, Canova, Scalucce, Monte Mezzano e la zona della Cola.
Infine si piegherà nel bosco all’ombra di uno splendido uliveto per poi seguire uno stradello che lo solca e che conduce presso l’agriturismo Altobello; da qui in prossimità di un capitello si prenderà l’ampio sterrato verso sud.
Si seguirà infine l’ampio e panoramico sentiero segnato ritornando al punto di partenza, per giungere alla conclusione di un’emozionante avventura.
ATTENZIONE CHI SOFFRE DI VERTIGINE POTREBBE PATIRE
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Caratteristiche del percorso
Dettagli attività
Cosa portare e cosa sapereInformazioni aggiuntive