




Palazzo Marin: Visita Esclusiva con Degustazione di Cioccolata Calda
Evento organizzato da Meeters
Cosa faremo
Verremo ricevuti in un esclusivo palazzo veneziano, un’antica dimora privata, solitamente non aperta al pubblico.
Saremo accolti, quindi, non come dei visitatori, ma come degli ospiti, tra affreschi settecenteschi, arazzi ed eleganti arredi.
Dopo aver visitato le sale del palazzo e conosciuto l'affascinante storia che custodisce, potremo accomodarci nel salone, dove, come tra amici, sorseggiando una cioccolata calda o un tè, viaggeremo nel tempo fino all'epoca d'oro dei salotti veneziani.
Come in un autentico salotto libertino, qui nulla sarà prestabilito, a partire dall'argomento della conversazione; ma una cosa è certa, in questi salotti non tutti i messaggi erano "evidenti", esistevano anzi dei veri e propri linguaggi segreti, con un unico fine: la seduzione. Gli strumenti di questi linguaggi non erano le parole, ma il ventaglio e le "moschete" (così a Venezia erano chiamati i nei finti che si "indossavano" sul viso).
E chissà... magari tra un sorso di cioccolata, un aneddoto libertino e una poesia di Giorgio Baffo, qualcuno si alzerà per improvvisare un pezzo al pianoforte.
Verremo ricevuti in un esclusivo palazzo veneziano, un’antica dimora privata, solitamente non aperta al pubblico.
Saremo accolti, quindi, non come dei visitatori, ma come degli ospiti, tra affreschi settecenteschi, arazzi ed eleganti arredi.
Dopo aver visitato le sale del palazzo e conosciuto l'affascinante storia che custodisce, potremo accomodarci nel salone, dove, come tra amici, sorseggiando una cioccolata calda o un tè, viaggeremo nel tempo fino all'epoca d'oro dei salotti veneziani.
Come in un autentico salotto libertino, qui nulla sarà prestabilito, a partire dall'argomento della conversazione; ma una cosa è certa, in questi salotti non tutti i messaggi erano "evidenti", esistevano anzi dei veri e propri linguaggi segreti, con un unico fine: la seduzione. Gli strumenti di questi linguaggi non erano le parole, ma il ventaglio e le "moschete" (così a Venezia erano chiamati i nei finti che si "indossavano" sul viso).
E chissà... magari tra un sorso di cioccolata, un aneddoto libertino e una poesia di Giorgio Baffo, qualcuno si alzerà per improvvisare un pezzo al pianoforte.
Caratteristiche del percorso
Dettagli attività
Cosa portare e cosa sapereInformazioni aggiuntive
4.8
Recensioni