




I Sentieri di Cavandone: Il Borgo affacciato sul Golfo Borromeo
Novità
Evento organizzato da Meeters
Cosa faremo
Attraverso i boschi di castagno, solcati da una rete di mulattiere lastricate, risaliremo le pendici del Monte Rosso fino a giungere al paese di Cavandone.
Partiremo dall’oasi naturale di Fondotoce, un lembo di terra cinto dalle acque nel punto il cui il fiume Toce si unisce al lago Maggiore. Camminando nella riserva, non sarà difficile fare avvistamenti: numerose sono le specie di uccelli stanziali e migratori che trovano ricovero tra i canneti. Non solo, con un po’ di fortuna è possibile imbattersi in volpi, lepri e altri piccoli mammiferi che si nascondono nella boscaglia.
Lasceremo la riserva per risalire la collina, incontreremo vecchi ruderi inghiottiti dai rampicanti, testimonianza di un mondo rurale affondato nell’oblio. La stessa sorte, forunatamente, non è toccata a Cavandone che, seppur lontano da un turismo di massa, ha saputo mantenere intatto il suo fascino.
Risalendo dalla chiesa adornata da un pluricentenario tasso, seguiremo la mulattiera che conduce nel cuore del paese. Ci perderemo in un luogo senza tempo, girovagando tra le case in pietra curate, il torchio, il pozzo, gli architravi incisi e le porte socchiuse su mondi che sembrano case di bambola.
Prima di fare ritorno al luogo di partenza godremo del tramonto dalla graziosa chiesetta del Buon Rimedio: un angolo di pace e armonia, impreziosito dalla vista sulle Isole Borromee, sul lago e sulle montagne circostanti.
Foto di Erica Segale
Attraverso i boschi di castagno, solcati da una rete di mulattiere lastricate, risaliremo le pendici del Monte Rosso fino a giungere al paese di Cavandone.
Partiremo dall’oasi naturale di Fondotoce, un lembo di terra cinto dalle acque nel punto il cui il fiume Toce si unisce al lago Maggiore. Camminando nella riserva, non sarà difficile fare avvistamenti: numerose sono le specie di uccelli stanziali e migratori che trovano ricovero tra i canneti. Non solo, con un po’ di fortuna è possibile imbattersi in volpi, lepri e altri piccoli mammiferi che si nascondono nella boscaglia.
Lasceremo la riserva per risalire la collina, incontreremo vecchi ruderi inghiottiti dai rampicanti, testimonianza di un mondo rurale affondato nell’oblio. La stessa sorte, forunatamente, non è toccata a Cavandone che, seppur lontano da un turismo di massa, ha saputo mantenere intatto il suo fascino.
Risalendo dalla chiesa adornata da un pluricentenario tasso, seguiremo la mulattiera che conduce nel cuore del paese. Ci perderemo in un luogo senza tempo, girovagando tra le case in pietra curate, il torchio, il pozzo, gli architravi incisi e le porte socchiuse su mondi che sembrano case di bambola.
Prima di fare ritorno al luogo di partenza godremo del tramonto dalla graziosa chiesetta del Buon Rimedio: un angolo di pace e armonia, impreziosito dalla vista sulle Isole Borromee, sul lago e sulle montagne circostanti.
Foto di Erica Segale
Caratteristiche del percorso
Dettagli attività
Cosa portare e cosa sapereInformazioni aggiuntive